Amatrice, la ricostruzione parte dalla ristorazione

Pubblicato: mercoledì 08, 2017

Amatrice, la ricostruzione parte dalla ristorazione

Pubblicato: mercoledì 08, 2017

Con il Polo della Ristorazione si completa l’iniziativa di solidarietà per la ricostruzione di Amatrice capitanata dal Corriere della Sera e dallo studio Architetti Stefano Boeri.

La cittadina del centro Italia fino a un anno fa era famosa in tutto il mondo solo per la sua pasta all’Amatriciana appunto (spaghetti sottili per gli abitanti gli amatriciani Doc, bucatini per i romani). Dopo il tragico terremoto dell’estate 2016, gastronomia e ristorazione sono giustamente passate in secondo piano, ma ora – anche qui – si “ritorna alle origini”: l’architetto Boeri ha focalizzato la ricostruzione di Amatrice sull’aggregazione fondata (anche e soprattutto) sul mangiare insieme.

Quindi, ecco nascere cittadina laziale una nuova piazza, «un posto in cui gustare i prodotti tipici. Ma anche un posto in cui incontrarsi, per giocare e stare insieme, in uno spazio polifunzionale aperto, con una grande vetrata con vista sulle montagne» spiega l’architetto.

Il progetto urbanistico-aggregativo di sapore gastronomico dello Studio Boeri, è semplice e al tempo stesso raffinato, perché prevede, insieme alla mensa scolastica un bar e ben sette ristoranti. È quindi evidente anche la positiva ricaduta economica (sono previsti almeno 100 posti di lavoro) di questo bel progetto di solidarietà “attiva” studiato per il territorio amatriciano.

Siamo inoltre a un nuovo modello, sostenibile e coerente col territorio, di reazione a eventi naturali distruttivi come i terremoti. Per l’architetto Boeri, infatti, «è una formula valida per tutte le zone colpite da un’emergenza o da una crisi, perché si basa su un incontro virtuoso tra privato e pubblico, pragmatismo, una visione chiara del futuro di questi territori così fragili».

 

 

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